La vendemmia è nell’aria e, come ogni anno, la Coldiretti Toscana annuncia le sue previsioni per il 2023: un’annata non delle migliori per via degli eventi climatici sempre più estremi che stanno interessando la Penisola. Cambiamenti che, sebbene non intaccheranno la qualità degli acini, porteranno a diminuzione stimata di circa il 20% della produzione. Nel frattempo, prosegue il trend degli scorsi anni della vendemmia anticipata, con le uve da spumanti Pinot e Chardonnay a fare da apripista, seguite da Ciliegiolo, Merlot, Trebbiano e Vermentino, e infine Sangiovese e Cabernet Sauvignon.
A gravare sugli agricoltori, non solo la peronospora, che ha colpito i vigneti toscani in modo piuttosto disomogeneo, con differenze tra le zone interne e costiere e tra le coltivazioni biologiche e convenzionali; ma anche un generale aumento dei costi per le imprese relativo al prezzo del vetro cavo per le bottiglie (+54% negli ultimi due anni) e dei carburanti per i trattori e i mezzi agricoli.
Letizia Cesani, presidente di Coldiretti Toscana e Vigneto Toscana, spiega come il calo della produzione sia dovuto principalmente alle condizioni climatiche avverse, ma la competenza degli agricoltori e la ricerca scientifica hanno svolto un ruolo determinante.
Nonostante le sfide, si prevede che la vendemmia 2023 produrrà vini aromatici, fini ed eleganti grazie alle miti temperature notturne delle scorse settimane. In generale, dunque, l'annata rimane promettente nonostante le svariate complessità.